giovedì 13 gennaio 2011

Recensione: Noein - to your other self (2005)

Noein - to your other self (Noein - mō hitori no kimi e) - Kazuki Akane (2005)


Noein è l'ultima creatura di Kazuki Akane, che tutti noi ricordiamo e amiamo per aver concepito Escaflowne nel lontanissimo 1996. Questa serie anime è stata una delle prime produzioni dello studio Statelight, che poi svilupperà cose come Hellsing Ultimate e Macross Frontier, per la gioia di ogni otaku.

Andando subito al sodo, vi dico che questa serie è una figata pazzesca. Fidatevi.

Spiegare di cosa parla Noein in poche righe non è facile, ma ci proverò. In uno dei molti futuri possibili è scoppiata una guerra tra la dimensione di La'cryma e quella di Shangri-La. Quest'ultima sta inglobando in sé le varie linee temporali perché vuole annullare tutti gli universi creandone uno unico. L'unica speranza che hanno gli abitanti di La'cryma è quello di viaggiare attraverso lo spazio tempo per trovare la Catena del Drago, unica speranza per non venire annichiliti e inglobati in Shangri-La, che troveranno nel nostro tempo.

Come in ogni serie che si rispetti i personaggi hanno uno sviluppo molto complesso nell'arco dei 24 episodi. Troviamo Haruka, la Catena del Drago, che è desiderata in modo diverso in ognuna delle tre dimensioni in cui si svolge la storia. Nella nostra dimensione è desiderata da Yu, il suo migliore amico e studente modello, in quanto è vista come una sorta di "via di fuga" dal grigiore della sua vita. In La'cryma è desiderata perché l'unica salvezza di quella linea spazio-temporale. In Shangri-La è desiderata perché rappresenta un passato ormai perduto e distante. Affianco ad Haruka, troviamo Yu, che è presente in tutte e tre le dimensioni in tre forme diverse. Nel nostro tempo è Yu, studente modello, con una madre iper-protettiva alla quale cerca disperatamente di "ribellarsi". In La'cryma Yu è Karasu, uno dei Cavalieri del Drago alla ricerca della Catena vagando nello spazio-tempo. In Shangri-La invece Yu è Noein, causa scatenante di tutte le vicende. Fanno da contorno tutti gli altri personaggi, che hanno lo stesso un ruolo chiave nelle vicende, nonostante siano in secondo piano.

Completa il quadro la colonna sonora, semplicemente perfetta, scritta da Hikaru Nanase.

Quel genio di Kazuki Akane è riuscito a mescolare assieme concetti di meccanica quantistica, la teoria dei molti mondi di Everett, il paradosso del gatto di Schrödinger, citazioni di Albert Einstein e fantasy. Tutto questo va ad amalgamarsi alla trama non semplicissima, ai disegni che uniscono tecniche il tratto moderno e quello più tradizionale ombreggiato a china e alle ambientazioni che spaziano dal comune, al post-apocalittico, allo steam-punk. Ne esce quindi una serie fuori dai "canoni standard" e probabilmente non per tutti i gusti. Ma da queste parti il main-stream è guardado con molta diffidenza.

Tutti i 24 episodi della serie sono stati pubblicati da Dynit e vi consiglio di procurarveli in un modo o nell'altro.

Note interssanti:
  • La parola noein vuol dire scuotere (in copto) e osservare, pensare (in greco).
  • Sono presenti numerose automobili italiane come le Lancia.
  • Tutti i Cavalieri del Drago portano il nome di un uccello in lingua giapponese: karasu (corvo), fukurō (civetta), atori (fringuello), kosagi (garzetta), isuka (crociere), kuina (gallinella).





Nessun commento:

Posta un commento