lunedì 20 giugno 2011

Recensione: Thor (2011)

Thor (Thor) - Kenneth Branagh (2011)

Premetto che io i film dei supereroi me li sono guardati praticamente tutti, anche se dal trailer si sapeva già che erano brutti. Thor per fortuna non rientra in questa categoria, anzi.

Finalmente si sono decisi a fare un film su Thor! Giubilo in tutto il reame! Thor penso sia uno dei supereroi più fighi dell’universo Marvel, non solo perché è appunto un supereroe, ma perché è anche una fottutissima divinità. Ma andiamo con ordine.

Come nella migliore mitologia norrena, Thor è il figlio arrogante, invasato, presuntuoso, wannabe hero di Odino e il fratello di Loki, molto più riflessivo, calmo e con un leggero complesso di inferiorità. Quando la pace di Asgard viene compromessa e il regno dei giganti di ghiaccio minaccia guerra proprio per causa di Thor, questo viene esiliato sulla Terra e privato dei suoi poteri divini. Qui Thor incontra la bellissima e intelligentissima ricercatrice Natalie Portman Jane Foster e dopo molte vicissitudini se ne innamora (e vorrei anche vedere!). Ad Asgard intanto Loki ha preso il posto del padre morente e medita di distruggere l’odiato Thor e la terra con essa, così il nostro dio dovrà cambiare se stesso per poter salvare padre e patria.

Lo script di questo film è stato curato in prima battuta da Michael Straczynski, curatore di fumetti come Fantastic 4, Spider Man e lo stesso Thor, e sceneggiatore del bellissimo Changeling di Clint Eastwood. In alcuni aspetti la sceneggiatura è un po’ distante dal fumetto originale, per esempio Thor non ha una doppia natura umana/divina, ma rimane un dio per tutto il film con tutto ciò che ne consegue e viene mostrato moltissimo riguardo il regno di Asgard, con tutti e suoi personaggi e le sue dinamiche interne. Questo però a favore di una migliore cinamatograficità del soggetto. 

I personaggi sono molto spesso solo appena accennati e  poco approfonditi, è vero, ma probabilmente perché faranno un seguito e ce li ritroveremo tutti assieme nel prossimo The Avengers di Joss Whedon l’anno prossimo. Nonostante ciò si può dire che Chris Hemsworth è un ottimo Thor, possente e ironico quanto chiede il personaggio, Tom Hiddleston è un Loki ambiguo e che speriamo di rivedere presto, Natalie Portman è una Jane Foster perfetta e brava e bellissima come sempre e Sir Anthony Philip Hopkins ormai è come il prezzemolo e ce lo ritroviamo dappertutto perché ha le rate della villa da pagare, ma è un prezzemolo di classe.

Per finire una nota sul regista: Kenneth Branagh non è un tipo da blockbuster sui supereroi, ma ha sempre diretto film del calibro di Hamlet e Henry V tratti dalle tragedie di Shakespeare. Questo si vede anche nel film, in cui le scene d’azione sono girate sembra un po’ forzatamente rispetto alle altre. 

In conclusione gli do tre pallini e mezzo +.

+



Nessun commento:

Posta un commento